Padre, Io l'ho santificato. Pietà del tuo Germe.
Per fondarlo Io muoio. Pietà di Me.
Soccorri la mia debolezza, Tu che hai creato la carne dell'uomo e di essa hai rivestito il tuo Verbo perché Io quaggiù ti ubbidisca così come sempre ti ho ubbidito in Cielo. Pietà del Figlio dell'uomo.
... Per l'anima un pane. Un pane non di questa Terra. Non per Me lo chiedo. Non ho più bisogno che del tuo spirituale conforto. Ma per essi Io, Mendico, ti tendo la mano. Fra poco sarà trafitta e confitta, e più non potrà fare gesto d'amore. Ma ora può ancora. Padre, concedimi di dare loro il Pane che giornalmente fortifica la debolezza dei poveri figli di Adamo. Essi sono deboli, o Padre, inferiori sono, perché non hanno il Pane che è forza, l'angelico Pane che spiritualizza l'uomo e lo conduce a divenire divinizzato in Noi.
Gesù, che ha parlato in piedi e pregato a braccia aperte, ora si inginocchia e alza le braccia e il volto al Cielo.
Un volto sbiancato dalla forza del supplicare e dal bacio della luna, rigato da un tacito pianto.
«Al Figlio tuo perdona, o Padre, se in qualche cosa ti mancò.
Alla tua Perfezione posso ancor apparire imperfetto, Io, tuo Cristo che la carne aggrava. Agli uomini... no. Il mio cosciente intelletto mi assicura di avere tutto fatto per essi. Ma Tu perdona al tuo Gesù ... Io pure perdono. Perché Tu mi perdoni, Io perdono. Quanto devo perdonare! Quanto! ... Eppure perdono. A questi presenti, ai discepoli assenti, ai sordi di cuore, ai nemici, ai derisori, ai traditori, agli assassini, ai deicidi... Ecco. Ho perdonato a tutta l'Umanità. Per Me, o Padre, considera annullato ogni debito dell'uomo all'Uomo. Per dare a tutti il tuo Regno Io muoio, e non voglio sia ascritto a condanna il peccare verso l'Amore incarnato. No? Tu dici no? È il mio dolore. Questo "no" mi infonde nel cuore il primo sorso del calice atroce. Ma, Padre che sempre ho ubbidito, Io ti dico: "Sia fatto come Tu vuoi".
Oh! se Tu vuoi, ci puoi allontanare il demonio! È lui la tentazione che aizza la carne, la mente, il cuore. È lui il Seduttore. Allontanalo, Padre! Il tuo arcangelo in nostro favore! A fugare quello che dalla nascita alla morte ci insidia!... Oh! Padre santo, pietà dei tuoi figli!
Tu lo puoi. Noi qui piangiamo... È tanto bello il Cielo e temiamo di perderlo.
Tu dici: "Il mio Santo non lo può perdere". Ma Io voglio Tu veda in Me l'Uomo, il Primogenito degli uomini.
Sono il loro fratello. Prego per loro e con loro. Padre, pietà! Oh! pietà !...».
"Gesù si curva fino a terra.
Poi si alza: «Andiamo. Salutiamoci questa sera. Domani sera non ne avremo più modo. Saremo troppo turbati. E amore non è dove è turbamento. Diamoci il bacio di pace. Domani... domani ognuno sarà di sé stesso... Questa sera ancora possiamo essere uno per tutti e tutti per uno».
E li bacia, uno per uno, cominciando da Pietro, poi Matteo, Simone, Tommaso, Filippo, Bartolomeo, l'Iscariota, i due cugini, Giacomo di Zebedeo, Andrea e ultimo Giovanni, al quale poi resta appoggiato mentre escono dal Getsemani.